Nell’operazione repressiva del 13 giugno 2012 due compagni del
Collettivo Autorganizzato R60 hanno subito una perquisizione domiciliare
in seguito all’accusa da parte del Sostituto Procuratore Maria Rita
Pantani di aver eseguito una serie di scritte ingiuriose nei confronti
del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Procuratore
Capo di Torino, Giancarlo Caselli, del Sindaco di Torino, Piero Fassino,
del Presidente della Repubblica Bielorussa, Alexander Lukashenko.
Una perquisizione locale con contestuale informazione di garanzia a
loro carico poiché formalmente indagati per:
A) offese all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica,
art.278 c.p., per aver scritto con vernice spray, su un muro di questo
capoluogo, una frase che lede l’onore e il prestigio del Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano;
B) violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o
giudiziario, art.338 c.p., per aver scritto con vernice spray, su tre
muri diversi di questo capoluogo, frasi gravemente minacciose nei
confronti del Procuratore Capo di Torino Dr. Giancarlo Caselli;
C) oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario, art.342
c.p., per aver scritto con vernice spray, sui muri di questo capoluogo
frasi che offendono l’onore e il prestigio del Sindaco di Torino, Piero
Fassino, e del Procuratore Capo della Repubblica di Torino, Giancarlo
Caselli;
D) imbrattamento e deturpamento di cose altrui, art 639 c.p. (punto 4
comma 2), per aver imbrattato e deturpato con simboli e frasi murali
effettuate con vernice spray i muri di alcuni edifici di questo
capoluogo.
Oltre alle residenze dei due compagni è stata perquisita la sede del
Collettivo Autorganizzato R60, con tanto di sequestro di vario materiale
politico che poco ha a che vedere con i reati contestati dalle forze
della repressione.
Il CollettivoR60 ha denunciato subito politicamente tale operazione
poliziesca convinto che si tratti esclusivamente di una persecuzione
politica ed una intimidazione ad una realtà che oggi vuole divenire:
bastone fra le ruote dei poteri forti attraverso la lotta contro la
realizzazione del parcheggio interrato di Piazza della Vittoria
(tentativo dei poteri forti di speculare devastando il territorio), la
solidarietà e la promozione dell’autorganizzazione dei terremotati,
l’istituzione di un doposcuola gratuito per permettere ad ogni persona a
prescindere dalle condizioni economiche e sociali di potersi istruire,
la lotta contro il fascismo, la lotta contro la repressione ed in
generale la promozione dell’autorganizzazione e del coordinamento dal
basso per fare fronte alla crisi del sistema capitalista.
Oggi al Tribunale delle libertà di Bologna il GIP deciderà se applicare
le misure cautelari (obbligo di firma, arresti domiciliari o arresto in
carcere) richieste dal PM Pantani per i compagni perquisiti.
In un paese in cui il potere escogita sorprendenti teoremi per
intimidire chi cerca di costruire una nuova società in cui
l’uguaglianza, la solidarietà e la giustizia sociale siano punti cardine
per un’esistenza degna di questo nome (arrivando addirittura a proporre
una misura cautelativa per “reati” amministrativi) i fatti, ancora una
volta, dimostrano che è in atto una persecuzione politica di un
collettivo che pone le basi per una proposta di cambiamento reale,
possibile e necessaria.
Sappiamo bene chi abbiamo di fronte: se il PM Pantani preferisce
riesumare corpi di assassini fascisti e repubblichini, utilizzare soldi
pubblici per intercettazioni telefoniche e ambientali ed impiantare
dispositivi GPS nelle macchine di attivisti politici (come ha fatto nei
confronti di un nostro compagno), è solo perché si tratta di un mero
esecutore di un sistema che ogni giorno, in nome del potere economico
capitalistico, da un lato affama, taglia su istruzione e sanità e
dall’altro attacca i diritti di lavoratori, migranti, disoccupati e
precari, reprimendo chi propone la costruzione di una società
differente.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutti i compagni, che come noi
sono in prima linea nel movimento di resistenza alle misure di lacrime e
sangue che i padroni con Monti oggi portano avanti e che per questo
continuano ad essere perseguitati.
Invitiamo tutte le organizzazioni che si dicono comuniste, anarchiche,
antifasciste, anticapitaliste e progressiste ad esprimere solidarietà
anche a questi compagni.
NON CI FAREMO INTIMIDIRE DALLE SPORCHE MANOVRE REPRESSIVE!
LIBERTÀ PER TUTTI I FERMATI E GLI INQUISITI!
LA SOLIDARIETÀ È UN’ARMA! USIAMOLA!
Venerdì 29 giugno aperitivo antifascista c/o Spazio R60 Via Berta 4/c
Sabato 30 giugno – partecipiamo in massa alla manifestazione
antifascista a Parma Via Ognibene (Parco Montermini), ore 17
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