LA CASA E’ DI CHI L’ABITA!

La crisi economica ventilata dai padroni e dai loro apparati di potere economico, finanziario e politico, non è altro che una ristrutturazione sistematica e mondiale dell’intero sistema capitalista finalizzata ad ottimizzare lo sfruttamento e l’oppressione nel gestire il ciclo produzione-profitto .Per garantire sicurezza ai capitali il potere  tramite i propri organismi legislativi pone un vero e proprio attacco all’esistenza dei lavoratori, studenti e cittadini.
Emarginazione, ricattabilità, guerra, precarietà e repressione sono la condizioni imposte da tutto l’insieme delle strutture funzionali al capitalismo. Infatti tutte le  operazioni poste in essere dagli stati si manifestano nel salvataggio delle aziende e delle banche attraverso interventi che gravano solo ed esclusivamente sulle popolazioni e causano cancellazione  dei diritti, privatizzazione dei beni comuni, precarizzazione della vita, guerre preventive e permanenti ed impoverimento di fasce sempre più ampie di popolazione.
A fronte degli attacchi violenti attuati dalla classe padronale, il Collettivo AutOrganizzato R60 di Reggio Emilia ribadisce la necessità di costruire percorsi di unità tra oppressi, sfruttati, lavoratori, studenti e cittadini, nonché di lotta di classe dal basso per la riappropriazione dei bisogni negati. Tra questi il bisogno casa e di spazi sociali rappresenta una delle emergenze primarie figlie di uno scellerato connubio tra le astratte politiche abitative e di privatizzazione attuate dagli apparati burocratici istituzionali e l’aggressione selvaggia e speculativa del cemento e delle grandi opere ai danni del territorio mossa dal fronte padronale.

A Reggio Emilia viene emesso uno sfratto ogni 295 famiglie e le richieste di esecuzione sono in costante aumento, per non parlare poi dei mutui insolventi e dei pignoramenti che in 2 anni sono aumentati di oltre il 25%. Vittime di questi soprusi sono cassintegrati, disoccupati, lavoratori precari, lavoratori sotto pagati, migranti, giovani studenti o impiegati in lavori flessibili con redditi da fame e tutti gli individui che il sistema rende socialmente deboli su cui ricadono tutte le conseguenze dell’essenza nefasta del capitalismo. Nella città in cui si continua ad edificare e a cementificare, sebbene vi siano più di 7000 case vuote, l’impossibilità di sborsare affitti maledettamente onerosi e l’inammissibilità ai mutui deliberati dagli istituti di credito contestualmente alle condizioni contrattuali e salariali, spingono tanti a dormire in strada, in auto o in strutture di fortuna.
La classe padronale alleata ai fascisti di tutti i millenni ha squallidamente individuato nell’immigrazione un capro espiatorio su cui fare ricadere tutte le cause dell’emergenza abitativa, ma si tratta solo di un diversivo di carattere discriminatorio e razzista finalizzato a nascondere le responsabilità dell’intera opera di speculazione edilizia e territoriale perseverata in nome del profitto.
La casa ed il territorio non possono e non devono essere un mercato sottomesso alle logiche del profitto. Le risposte politiche sono oggi insufficienti e contrarie alla promozione del diritto alla casa e alla città come diritto inalienabile dell’uomo. Pertanto il Collettivo AutOrganizzato R60 vuole ribadire con forza il diritto all’abitabilità supportando le pratiche di lotta per la casa dal basso come riappropriazione necessaria di un bisogno primario di tutti/e senza distinzioni sociali, di razza e sesso.

 

COLLETTIVO AUTORGANIZZATO R60

collettivor60.noblogs.org

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